Cornino e cave di marmo set di un thriller

Custonaci torna protagonista al cinema con “L’infiltrato” di Fabio Vario

Da qualche giorno a Cornino il rumore delle onde si è mescolato a quello dei ciak. Telecamere puntate sul mare, attori in movimento tra le cave di marmo: Custonaci si è trasformata ancora una volta in un set cinematografico, accogliendo le riprese de “L’infiltrato”, il nuovo film del regista custonacese Fabio Vario.

La scelta delle location non è casuale. Il lungomare di Cornino, con la sua luce che cambia dal mattino al tramonto, e le cave che raccontano secoli di lavoro e sacrificio, hanno offerto al giovane regista un doppio scenario naturale e industriale di grande impatto visivo. Un contrasto che, nelle sue parole, diventa “parte integrante della storia”.

“Custonaci è la mia terra – racconta Vario – e volevo che fosse ancora una volta protagonista. Non solo come sfondo, ma come voce che accompagna i personaggi e li condiziona.”

Le riprese, iniziate a metà agosto, hanno coinvolto troupe e attori in giornate intense, tra il caldo estivo e la suggestione dei luoghi. Chi ha avuto modo di assistere da vicino racconta di atmosfere sospese, di silenzi rotti solo dall’azione sul set, come se la città si fosse fermata a osservare il proprio riflesso sul grande schermo.

Il film, che uscirà nel 2026, affronterà temi delicati e attuali: il traffico di droga, il racket del pizzo, la lotta contro la criminalità organizzata. Un thriller teso, dal ritmo serrato, con un messaggio chiaro di legalità e riscatto.

Per Custonaci si apre così un nuovo capitolo del suo rapporto con il cinema. Dopo aver già ospitato produzioni in passato, la città torna a mostrarsi al grande pubblico attraverso le immagini di Vario, che con “L’infiltrato” punta a portare la sua terra dentro le sale, con la speranza che lo spettatore, oltre alla storia, porti via con sé anche il desiderio di venire a scoprire questi luoghi.

Cornino, le cave, il mare. Una scenografia che non ha bisogno di scenografi.